- 21/02/2017
- Postato da: Marta
- Categoria: Notizie

Dopo due anni di accesi dibattiti, la Commissione europea ha infine deciso di rispettare la scelta del governo britannico in merito a un sistema volontario di informazione nutrizionale, il c.d ‘traffic light system’, sulle etichette degli alimenti.
I ‘semafori in etichetta’ (1) vennero introdotti oltre una decina d’anni fa dai ‘retailers’ inglesi, in accordo con le associazioni dei consumatori, con l’obiettivo di favorire l’adozione di diete equilibrate. I codici cromatici (verde, giallo e rosso) permettono infatti di riconoscere in un colpo d’occhio le caratteristiche nutrizionali dei cibi a scaffale, con particolare riguardo ai valori – energia, grassi, zuccheri e sale – che é opportuno tenere sotto controllo per esigenze sanitarie.
Il regolamento UE 1169/11 ha a sua volta contemplato l’ipotesi di sistemi volontari di informazione – ulteriori rispetto alla dichiarazione nutrizionale obbligatoria – da applicarsi su base nazionale (art. 35.2). Su tali basi, il governo britannico aveva notificato il proprio standard, sviluppato a seguito di lunga sperimentazione.
Il colosso dolciario italiano, non disposto a tollerare la ‘penalizzazione’ dei propri iconici prodotti in quanto ricchi di zuccheri e grassi saturi, aveva perciò dichiarato guerra a Downing Street. Arruolando al suo fianco la confederazione agricola e quella industriale, nonché ampie schiere di lobbisti, per costringere la Commissione europea a un intervento contro i semafori di Londra.
La Commissione europea aveva perciò inviato, a ottobre 2014, una richiesta formale di chiarimenti che in effetti sono pervenuti e sono stati considerati più che soddisfacenti. (2) Poiché il sistema inglese – se pur impreciso nel valutare l’ipotetico ‘equilibrio nutrizionale’ di ciascun alimento (soprattutto quelli di prima trasformazione, le cui caratteristiche sono comuni alla categoria di appartenenza e pressoché immodificabili) – non mira a far escludere l’acquisto di determinati prodotti, quanto piuttosto a mantenere vigile l’attenzione su potenziali eccessi.
Dario Dongo
Note
(1) http://www.nhs.uk/Livewell/Goodfood/Pages/food-labelling.aspx#Nut
(2) ALLEGATO LABELLING SCHEME LETTER