‘Senza glutine’, una dicitura non necessaria a garantire la sicurezza per i celiaci

L’abuso della dicitura ‘senza glutine’ sta provocando una confusione diffusa tra i consumatori celiaci, oltreché tra gli operatori del settore alimentare e della grande distribuzione organizzata. È opportuno fare chiarezza.

1) ‘Senza glutine’, condizioni d’impiego

La dicitura ‘senza glutine’ può venire legittimamente impiegata in etichetta e pubblicità di prodotti che:

– potrebbero contenere glutine, anche a causa di contaminazioni accidentali, poiché ad esempio appartengono a categorie di alimenti (es. pasta, prodotti da forno) ove in genere vengono utilizzati cereali contenenti glutine, e tuttavia

– vengono garantiti come privi di glutine grazie all’adozione di apposite procedure, magari anche certificate, (1) effettivamente idonee a escluderne le presenza (es. aree di produzione apposite, segregazione di ingredienti e processi, etc.).

Apposite indicazioni – es. ‘contenuto di glutine molto basso’, ‘specificamente formulato per celiaci’ – sono poi soggette alle condizioni indicate nel regolamento (UE) 828/14. (2)

Non sono ammesse, in ogni caso, indicazioni di significato analogo (es. ‘privo di glutine’, ‘naturalmente privo di glutine’, ‘poco glutine’, ‘basso tenore di glutine’, ‘adatto per celiaci’). (3)

2) Abusi

Un alimento contenente ingredienti naturalmente privi di glutine dovrebbe inoltre poter recare un’etichettatura indicante l’assenza di glutine, in conformità delle disposizioni di cui al presente regolamento, purché siano rispettate le condizioni generali sulle pratiche leali di informazione di cui al regolamento (UE) n. 1169/2011 [articolo 7.1.c, ndr].

In particolare le informazioni sugli alimenti non dovrebbero indurre in errore suggerendo che l’alimento possiede caratteristiche particolari, quando in realtà tutti gli alimenti analoghi possiedono le stesse caratteristiche’ (reg. UE 828/14, Considerando 10).

È vietato perciò vantare l’assenza di glutine sui prodotti ove questa caratteristica sia comune alla categoria merceologica di appartenenza. Come si è osservato nel caso delle bevande a base di tè (4) e si può riscontrare in numerose altre categorie di prodotti.

2.1) Salsa di pomodoro ‘senza glutine’?

È emblematica l’etichetta di un ‘sugo al basilico’ a marchio Conad, in copertina. (5) Al di là della denominazione errata – da correggere in ‘salsa di pomodoro al basilico’ – la dicitura ‘senza glutine’ è in palese contrasto con il Food Information Regulation (EU) No 1169/11, articolo 7.1.c, laddove:

– una conserva di pomodoro lavorata con verdure, olio, zucchero e sale in tutta evidenza non può contenere glutine, né si configura il rischio di contaminazioni accidentali da cereali nelle industrie conserviere,

– i consumatori vengono indotti a credere che questo prodotto si distingua da altri per l’assenza di glutine, quando invece tale caratteristica è del tutto comune alla generalità delle conserve di pomodoro.

3) Aberrazione

Gli abusi di diciture ‘gluten-free’ – sulle etichette di miriadi di prodotti senza glutine’per antonomasia – inducono paure ossessive sulla sicurezza per i celiaci della generalità dei prodotti che invece non le riportino. Un’aberrazione, considerato che:

– tutti gli alimenti immessi sul mercato devono essere sicuri per ogni fascia di popolazione, incluse le categorie di consumatori vulnerabili come le persone affette da allergie alimentari e celiachia, (6)

– i prodotti alimentari che contengano cereali contenenti glutine e altri allergeni – o che li possano eventualmente contenere, a causa di contaminazioni accidentali – devono sempre recarne indicazione in etichetta. (7)

3.1) Integratori alimentari ‘senza glutine’ ?

Capita così di ricevere notizia delle richieste di rassicurazione, da parte di consumatori, nei confronti di un’impresa che – proprio per rispettare i doveri generali di lealtà delle pratiche commerciali – ha tolto l’indicazione volontaria ‘senza glutine’ dalle etichette degli integratori alimentari e alimenti funzionali a proprio marchio. Polvere di psillo, cacao magro in polvere, xilitolo di betulla.

Gli stabilimenti che producono integratori alimentari – soggetti a specifica autorizzazione ministeriale che segue a visita ispettiva delle autorità sanitarie locali – seguono requisiti analoghi a quelle dell’industria farmaceutica, per quanto attiene in particolare alle ’Good Manufacturing Practices’ (GMPs) e ai dosaggi degli ingredienti. Non si tratta di gastronomie artigianali insomma.

L’indicazione volontaria ‘senza glutine’ sui prodotti sopra richiamati costituirebbe una violazione del Reg. (UE) 1169/11, proprio perché tale caratteristica è comune a psillo, cacao magro, xilitolo. Nessuna altra dicitura o certificazione al riguardo è necessaria, potendo se del caso bastare una ‘rassicurazione’ o dichiarazione dell’operatore responsabile al consumatore.

4) Controlli ufficiali assenti

Le autorità deputate ai controlli ufficiali sulle etichette, ICQRF in Italia, (8) hanno il compito essenziale di mettere fine a questo circolo vizioso e patologico di violazioni di legge realizzate mediante abusi della dicitura ‘senza glutine’ su prodotti alimentari che non presentano alcun rischio di contaminazione da cereali contenenti glutine.

I controlli ufficiali delle autorità sanitarie dovrebbero invece venire rivolti ai pubblici esercizi ove al contrario, come più volte denunciato, la cultura della sicurezza alimentare rispetto ai rischi di contaminazione dei cibi con allergeni è ancora del tutto assente. (9) Ancor più grave, dopo la riforma dello Hygiene 1 Regulation (EC) No 852/04. (10)

Dario Dongo

Note

(1) Dario Dongo. Alimenti senza glutine e marchio Spiga Barrata. GIFT (Great Italian Food Trade). 20.4.22

(2) Dario Dongo. Senza glutine? Senza esagerare. GIFT (Great Italian Food Trade). 11.12.17

(3) Dario Dongo. Claim ‘senza glutine’, non ammesse le diciture similari. GIFT (Great Italian Food Trade). 29.1.21

(4) Dario Dongo. Tè senza glutine? GIFT (Great Italian Food Trade). 22.12.17

(5) Conad. ‘Sugo al basilico’.Ingredienti: polpa di pomodoro, concentrato di pomodoro, cipolla, olio di oliva, basilico, carote, zucchero, sale, sedano, aroma naturale di basilico. https://tinyurl.com/mr2h4zrx

(6) General Food Law, Regulation (EC) No 178/02, articolo 14

(7) Food Information Regulation (EU) No 1169/11. Articolo 21, Allegato II

(8) Nutrition and Health Claims Regulation (EC) No 1924/06 esclude infatti dal proprio campo di applicazione le diciture ‘gluten free’ e ‘lactose-free’ (senza lattosio)

(9) Dario Dongo, Marina De Nobili. Allergeni sui cibi preincartati, più garanzie con la Natasha’s law in UK. GIFT (Great Italian Food Trade). 2.7.19

(10) Dario Dongo. Reg. UE 2021/382. Gestione allergeni, cultura della sicurezza, redistribuzione alimenti. GIFT (Great Italian Food Trade). 9.3.21



Translate »