Riso e derivati, limiti di metalli pesanti e arsenico. Risponde l’avvocato Dario Dongo

Egregio Avvocato Dongo,

La disturbo per chiedere un aggiornamento sui limiti di contaminazione da  arsenico  e  metalli pesanti  ammessi nel  riso  e nelle cialde di riso.

Molte grazie

Katia


 

Risponde l’avvocato Dario Dongo, Ph.D. in diritto alimentare europeo

Gentile Katia,

i  contaminanti  – ambientali e non – negli alimenti  sono anzitutto disciplinati dal regolamento (CE) n. 1881/2006. Di cui si raccomanda consultare il testo consolidato, essendo intervenute ben 28 modifiche nei dodici anni successivi. (1) La contaminazione da metalli pesanti  nei cereali, come in altri alimenti, è soggetta a rigorosi limiti e criteri. Con particolare riguardo a:

– cadmio. 0,20 mg/kg è la soglia massima tollerata su ‘Wheat grains, rice grains, wheat bran and wheat germ for direct consumption’  (categoria 3.2.6),

– piombo, 0,20 mg/kg di peso umido per legumi, verdure, cereali e germogli (categoria 1.9). Sebbene la categoria sia più ampia rispetto a quella prevista per il cadmio, ci si riferisce ai ‘cereali’.

L’arsenico  inorganico è oggetto di peculiare attenzione proprio sul riso e prodotti da esso derivati, a seguito di apposite valutazioni che sono poste a base del  reg. UE 2015/1006  (una delle numerose modifiche intervenute sul reg. CE 1881/06).

I dati di occorrenza  dimostrano che le  cialde  di riso, le cialdine di riso, i cracker di riso e i dolci di riso possono contenere tenori elevati di arsenico inorganico, e questi prodotti possono contribuire significativamente all’esposizione alimentare dei lattanti e dei bambini. È quindi opportuno prevedere un tenore massimo specifico per questi prodotti.’ I limiti, a seguire:

– ‘riso lavorato non parboiled (riso brillato bianco)’, 0,20 mg/kg,

– ‘riso parboiled e riso semigreggio’, 0,25 mg/kg

– ‘cialde di riso, cialdine di riso cracker di riso e dolci di riso’, 0,30 mg/kg

– ‘riso destinato alla produzione di alimenti per i lattanti e i bambini’, 0,10 mg/kg.

È vietato mescolare o diluire  i prodotti contaminati con prodotti ‘non contaminati’. Proprio perché ‘i prodotti alimentari non conformi ai tenori massimi […] non possono essere utilizzati come ingredienti alimentari’. Viceversa, ‘I prodotti alimentari conformi ai tenori massimi di cui all’allegato non possono essere miscelati con prodotti alimentari in cui tali tenori massimi siano superati’. È infine vietata la de-tossificazione con trattamenti chimici, fatte salve alcune specifiche per le aflatossine su determinati prodotti, tra cui il riso. (2)

Cordialmente

Dario

Note

(1) V.  reg. CE 1881/06, della Commissione, del 19 dicembre 2006, ‘che definisce i tenori massimi di alcuni contaminanti nei prodotti alimentari’. Testo consolidato su  https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?qid=1558482928766&uri=CELEX:02006R1881-20180319

(2) Cfr. reg. CE 1881/06, articolo 3



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