Nitrati vegetali, quali etichette? Risponde l’avvocato Dario Dongo

Buonasera Avvocato Dongo,

sono uno studente di Scienze e Tecnologie Alimentari. Vorrei alcuni chiarimenti in tema di etichettatura riguardo la dichiarazione dei nitrati se ad esempio vengono utilizzati nitrati contenuti naturalmente in estratti vegetali. Come dovranno essere esplicati? La ringrazio in anticipo per la disponibilità e le auguro buon lavoro. 

Cordiali Saluti 

Gianluca


Risponde l’avvocato Dario Dongo, Ph.D. in diritto alimentare europeo

Caro Gianluca buongiorno, 

come abbiamo scritto, la questione è a tutt’oggi dibattuta a livello europeo.

Di fatto, si tratta di conservanti naturali che – in assenza di legislazione armonizzata – sono vietati in Germania (poiché considerati additivi non autorizzati) e tollerati negli altri Paesi membri. 

Come nel caso dei coloring foods, bisogna muoversi con cautela, all’insegna della sicurezza alimentare (che deve sempre e comunque venire garantita, ai sensi del reg. CE 178/02, articolo 14) e della trasparenza dell’informazione rivolta ai consumatori.

Lo stratagemma usato da alcuni operatori, di indicare tali sostanze in etichetta come aromi naturali – con l’idea di celarne la funzione, non affatto secondaria, per cui essi vengono impiegati – non appare corretto ed espone a concreti rischi di contestazione. 

Ed è in ogni caso necessario mantenere i registri della tracciabilità interna ai processi di lavorazione. La quale, pur non essendo richiesta per la generalità delle produzioni alimentari, assume in questi casi rilievo ai fini del controllo pubblico ufficiale sulla correttezza delle diciture in etichetta. Poiché risulta altrimenti difficile, se non impossibile, distinguere i nitrati di origine vegetale rispetto ai nitriti nelle carni lavorate.

Il Ministero della Salute ha pubblicato una circolare, nel 2017, che a mio umile avviso esprime la soluzione più ragionevole e consona al sistema delle regole europee. E dovrebbe perciò venire portata avanti a Bruxelles, al fine di ottenerne la condivisione. 

L’approccio da seguire è quello di indicare con precisione gli ingredienti vegetali utilizzati, specificandone la natura (es. estratti, fibre, oli essenziali) e l’origine (es. spinaci, barbabietola). Senza perciò limitarsi a riportare ‘aromi naturali’, né ‘fibre vegetali’ – sull’etichetta dei prodotti che li contengano. 

Bisogna poi evitare nel modo più assoluto di scrivere ‘senza conservanti’ (poiché si tratterebbe di una notizia falsa), ‘senza conservanti artificiali’ (in quanto manca, nel reg. CE 1333/08, alcuna distinzione tra additivi di sintesi e non’) o ‘senza nitriti’. (1) 

Si potrà semmai accennare alla sola presenza di ‘conservanti naturali’, (2) a condizione di dimostrare il mancato impiego di nitriti o altre sostanze.

Dario Dongo

Note

(1) Vale la pena ricordare al proposito che i nitriti, quand’anche derivati dalla naturale trasformazione di nitrati vegetali impiegati come ingredienti nella preparazione delle carni, sono sostanze rispetto alle quali alcuni soggetti sono sensibili. Se pur non incluse nell’elenco degli ingredienti allergenici di cui in Allegato II al reg. UE 1169/11

(2) Sebbene – come si è accennato – a tutt’oggi manchi un quadro europeo legislativo di riferimento, la soluzione proposta dal Ministero della Salute appare consona agli obiettivi



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