- 28/12/2021
- Postato da: Dario Dongo
- Categoria: Domande e risposte

Caro Dario buongiorno,
Ti sottopongo le immagini dell’etichetta di un pandoro Bauli senza glutine, specificamente formulato per celiaci nonché senza lattosio, se pure nell’elenco degli ingredienti figurino le parole “burro (latte)”.
Non credi che i consumatori potrebbero essere confusi dalla compresenza del latte con l’indicazione “senza lattosio”? L’informazione Ti sembra coerente alle normative applicabili?
Molte grazie, Antonio
Risponde l’avvocato Dario Dongo, Ph.D. in diritto alimentare europeo
Caro Antonio buongiorno,
la formulazione e l’etichettatura del prodotto in esame soggiacciono a diverse normative europee, sulle quali il ministero della Salute ha a sua volta espresso i propri orientamenti.
Alimenti specificamente formulati per celiaci
Il prodotto si inquadra nel contesto degli alimenti specificamente formulati per celiaci, ai sensi del reg. UE 828/2014. Ed è perciò soggetto alla relativa disciplina che comporta la notifica preventiva delle etichette al ministero della Salute, anche ai fini dell’inserimento nel registro dei prodotti erogabili ai celiaci di cui al DM 10.8.18. (1)
Senza lattosio
L’indicazione ‘senza lattosio’ è espressamente esclusa dal campo di applicazione del Nutrition & Health Claims Regulation (reg. UE 1924/06, Considerando 22). In attesa di una disciplina armonizzata, il ministero della Salute con apposite circolari 7.7.15 e 16.6.16 ha indicato che le diciture ‘senza lattosio’ e ‘a ridotto contenuto di lattosio’ sono riservate a ‘latti e prodotti lattiero-caseari’ e devono riferire anche al contenuto ovvero alla soglia massima di galattosio presente nel prodotto. (2)
Le circolari ministeriali incontrano alcuni limiti di applicazione, in quanto fonti di diritto secondario neppure notificate a Bruxelles (come invece prescritto dalla dir. UE 2015/1535 e dal reg. UE 1169/11). È perciò legittimo dubitare l’efficacia della limitazione d’impiego della dicitura ‘senza lattosio’ ai soli prodotti lattiero-caseari. Dovendosi in ogni caso applicare i criteri generali per l’impiego delle diciture ‘free from’. (3)
Burro (latte) senza lattosio
Il burro di per sé contiene quantità molto ridotte di lattosio, in funzione dei lavaggi dei granuli. La certezza di assenza di lattosio può venire raggiunta utilizzando come materia prima la panna delattosata.
Il suo impiego come ingrediente di un pandoro comporta in ogni caso una diluizione del lattosio, nel prodotto finito, che è facile presumere a livelli inferiori alla soglia indicata dal ministero della Salute per l’impiego della dicitura ‘senza lattosio’ (0,1/100 g).
L’etichetta in esame infatti, a margine della dichiarazione nutrizionale, riferisce la dicitura ‘lattosio inferiore a 0,01%’. Come del resto prevedibile, in assenza di latte e/o siero in polvere nella ricetta.
Conclusioni provvisorie
L’etichetta del pandoro in esame appare conforme, negli aspetti considerati, alle regole applicabili in UE. Si raccomanda tuttavia di indicare il tenore di galattosio, come richiesto nelle citate circolari ministeriali, al preciso scopo di garantire la sicurezza alimentare.
Il rischio di sicurezza alimentare deve infatti venire valutato tenendo conto sia delle informazioni che accompagnano l’alimento, cioè l’etichetta, sia delle vulnerabilità di alcuni gruppi di consumatori (reg. CE 178/02, articolo 14). Avuto peculiare riguardo a una categoria vulnerabile di consumatori, i galattosemici. (4)
La sola indicazione ‘senza lattosio’ – non accompagnata da notizie sull’eventuale presenza di galattosio – potrebbe infatti indurre in errore i consumatori galattosemici, o i loro genitori, in merito alla sicurezza dell’alimento anche per loro. E l’operatore potrebbe venire chiamato a rispondere di eventuali reazioni avverse. (5)
Cordialmente
Dario
Note
(1) Dario Dongo. Celiachia, tagli e dibattiti sui prodotti erogabili. GIFT (Great Italian Food Trade). 6.1.19, https://www.greatitalianfoodtrade.it/idee/celiachia-tagli-e-dibattiti-sui-prodotti-erogabili
(2) Dario Dongo. Senza lattosio, ABC. GIFT (Great Italian Food Trade). 19.11.18, https://www.greatitalianfoodtrade.it/etichette/senza-lattosio-abc
(3) Dario Dongo. Free from’ in etichetta, L’ABC. GIFT (Great Italian Food Trade). 24.2.18, https://www.greatitalianfoodtrade.it/etichette/free-from-in-etichetta-l-abc
(4) La galattosemia è una malattia metabolica, di origine genetica, rara ma non rarissima (con prevalenza che varia tra 1/40.000 e 1/60.000 individui) e potenzialmente mortale. Può manifestarsi fin dalla nascita e causa l’incapacità di convertire il galattosio (uno zucchero contenuto nel latte) in glucosio (lo zucchero utilizzato dall’organismo come fonte di energia)
(5) L’operatore responsabile dell’informazione al consumatore sui prodotti alimentari, in sede giudiziaria, potrebbe infatti venire chiamato a rispondere della verificazione del danno per non avere applicato ogni misura idonea a prevenire la verificazione dell’evento dannoso o pericoloso, anche a prescindere dall’applicazione delle norme specifiche. Le circolari ministeriali, in tal senso, valgono a evidenziare un possibile rischio che l’operatore ha comunque onere di considerare, applicando la miglior scienza ed esperienza. In ciò si distingue infatti la responsabilità del professionista rispetto a quella del buon padre di famiglia