- 04/06/2020
- Postato da: Marta
- Categoria: Domande e risposte
Gentile avvocato Dongo,
la nostra azienda produce prosciutto e salumi. Un cliente della grande distribuzione ci chiede di adeguare le nostre etichette al reg. UE 775/2018, che riguarda l’applicazione delle disposizioni dell’art. 26, paragrafo 3 del reg. UE 1169/2011 in materia di indicazione di origine dell’ingrediente primario.
In particolare, ci viene richiesto di indicare dove l’animale è nato, allevato e macellato. Non riesco però a capire cosa devo indicare in etichetta, visto che compriamo solo da macelli italiani da suini italiani. Basta indicare ‘prodotto nello stabilimento Italia…’?
Grazie
Cristina
Risponde l’avvocato Dario Dongo, Ph.D. in diritto alimentare europeo
Gentilissima,
il Suo quesito merita alcuni approfondimenti che purtroppo sfuggono alle linee guida della Commissione europea sul regolamento (UE) n. 2018/775. (1)
Ingrediente primario, quando indicare l’origine
Il reg. UE 2018/775 prescrive di specificare in etichetta l’origine o provenienza dell’ingrediente primario al ricorrere di due condizioni:
– l’origine del prodotto (intesa come il Paese ove ha avuto luogo la sua ultima trasformazione sostanziale) viene indicata, sia pure su base volontaria. Con qualsivoglia riferimento geografico, ivi compresa la sede dello stabilimento di produzione e/o confezionamento. (2) Ivi comprese raffigurazioni grafiche e simboli. Solo il nome o ragione sociale e l’indirizzo dell’operatore responsabile e il marchio (entro i limiti di cui in nota 3) sono irrilevanti,
– l’origine o provenienza dell’ingrediente primario (>50% nella formula, ovvero ingrediente caratterizzante) sia diversa da quella del prodotto. (4)
‘ingrediente primario: l’ingrediente o gli ingredienti di un alimento che rappresentano più del 50% di tale alimento o che sono associati abitualmente alla denominazione di tale alimento dal consumatore e per i quali nella maggior parte dei casi è richiesta un’indicazione quantitativa’ (reg. UE 1169/11, articolo 2.1.q).
Ingrediente primario carne, come indicare l’origine
L‘origine o provenienza di una carne utilizzata come ingrediente primario, allorché diversa dall’origine – indicata o ‘suggerita’ (anche attraverso immagini) – del prodotto alimentare, deve venire comunicata con chiarezza, senza ambiguità. Nel rispetto dei criteri generali stabiliti dal Food Information Regulation, nonché dal Codice del Consumo. (5)
‘Le informazioni sugli alimenti non inducono in errore, in particolare:
a) per quanto riguarda le caratteristiche dell’alimento e, in particolare, la natura, l’identità, le proprietà, la composizione, la quantità, la durata di conservazione, il paese d’origine o il luogo di provenienza, il metodo di fabbricazione o di produzione’ (reg. UE 1169/11, articolo 7.1.a).
L’indicazione in etichetta della diversa provenienza o origine della carne usata come ingrediente primario può quindi seguire diverse modalità:
– ‘con carne di origine diversa’,
– ‘carne di origine UE’ (o ‘non-UE’),
– ‘carne di animale allevato in [nome Paese] e macellato in [nome Paese]’. (6) Oltre a ‘nato in [nome Paese]’, per le carni bovine. (7)
L’origine nazionale di una carne – ‘origine carne [Paese]’ – può invece venire riferita, a seconda delle specie, alle condizioni che seguono:
– stesso Paese di allevamento e macellazione per suini, pollame, ovini e caprini, (6)
– identico Paese di nascita, allevamento e macellazione per bovini e bufalini. (7)
Origine carni suine, lo schema di decreto italiano
I ministri Teresa Bellanova e Stefano Patuanelli (Politiche Agricole e Sviluppo Economico) hanno predisposto una bozza di decreto volto a introdurre l’indicazione obbligatoria dell’origine o provenienza sulle etichette di tutte le carni suine trasformate e vendute in Italia. (8) Vale a dire su:
– carni fresche (peraltro già soggette a indicazione obbligatoria dei Paesi di allevamento e macellazione, v. nota 6),
– preparazioni di carne (es. hamburger di suino, lonza con aggiunta di sale e aromi),
– prodotti a base di carne (es. salumi), con ‘curiosa’ esclusione delle IGP.
L’etichettatura d’origine, nello schema normativo nazionale, si applica a prescindere dalle condizioni previste dal reg. UE 775/2018 (indicazione o evocazione del Made in e diversa origine dell’ingrediente primario). E comporta l’obbligo di specificare sul fronte etichetta i Paesi di nascita, allevamento e macellazione degli animali. Con la facoltà peraltro di generalizzare in ‘UE’ o ‘non UE’.
Il progetto normativo è ora al vaglio della Commissione europea, a seguito di notifica eseguita ai sensi del reg. UE 1169/11. (9) Solo a seguito del via libera (o silenzio-assenso) della Commissione europea, atteso per luglio 2020, il decreto potrà venire pubblicato in Gazzetta Ufficiale ed entrare in vigore nei 120 giorni successivi.
Tricolore dappertutto? Nì
Il tricolore su prosciutti, salumi ed etichette dei loro preaffettati non è vietato. Paradossalmente, neppure nel caso in cui le lavorazioni – oltre all’allevamento degli animali – siano avvenuti all’estero. In un sistema di regole liberista e libertario che perciò deve venire riformato, come richiesto a gran voce dai cittadini europei con l’iniziativa #EatORIGINal! Unmask your food! (10)
Il suo utilizzo su prodotti derivati da suini esteri deve tuttavia fare i conti, in Italia, con l’applicazione scrupolosa del Codice del Consumo. La cui regola prima è NÌ – Non Ingannare. (5) L’Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato (AGCM, c.d. Antitrust) ha quindi sottolineato il dovere di evidenziare la diversa origine dell’ingrediente primario in ogni campo visivo ove venga comunicato il Made in. Nel caso delle etichette della pasta, su ogni lato della confezione ‘infiocchettato’ da tricolore o altre evocazioni di italianità (11, 12).
I furbetti hanno il destino segnato, in Italia almeno. Il malaffare prosegue invece indisturbato in altri Paesi, ove alcuni grandi gruppi continuano a vendere prodotti di scarsa qualità, ostentando Made in Italy e a volte anche le DOP. Col risultato di indebolire, anno dopo anno, reputazione internazionale e valore dei prosciutti e salumi Made in Italy. In antitesi al modello vincente di Pata Negra, Jamón Ibérico e Jamón Serrano. C’è ancora tanto da imparare, al di là delle chiacchiere, su integrità di filiera e catena del valore. (13)
Cordialmente
Dario
Note
(1) Dario Dongo. Origine ingrediente primario, reg. UE 2018/775, linee guida Commissione europea. GIFT (Great Italian Food Trade). 18.1.20, https://www.greatitalianfoodtrade.it/etichette/origine-ingrediente-primario-reg-ue-2018-775-linee-guida-commissione-europea
(2) Dario Dongo. Sede stabilimento e origine obbligatoria, etichette non conformi. GIFT (Great Italian Food Trade). 1.10.19, https://www.greatitalianfoodtrade.it/etichette/sede-stabilimento-e-origine-obbligatoria-etichette-non-conformi
(3) Le evocazioni geografiche contenute in un marchio possono fanno scattare l’obbligo di indicare l’origine del prodotto, laddove esse non coincidano con il Paese di produzione (es. Italian sounding). V. Dario Dongo. Marchi, origine prodotto e ingrediente primario. GIFT (Great Italian Food Trade). 4.10.19, https://www.greatitalianfoodtrade.it/etichette/marchi-origine-prodotto-e-ingrediente-primario
(4) Ingrediente primario e QUID. V. Dario Dongo. Ingredienti composti e QUID in etichetta, inganni diffusi. GIFT. 1.6.19, https://www.greatitalianfoodtrade.it/etichette/ingredienti-composti-e-quid-in-etichetta-inganni-diffusi
(5) Reg. (UE) 1169/11, articoli 7 e 36. D.lgs. 206/05, articolo 21
(6) Ai sensi del reg. UE 1337/13. V. Dario Dongo. Origine delle carni, dall’1.4.15 in etichetta. E pur manca qualcosa. GIFT (Great Italian Food Trade). 1.4.15, https://www.greatitalianfoodtrade.it/idee/origine-delle-carni-dall-1-aprile-in-etichetta-e-pur-manca-qualcosa
(7) Ai sensi dei reg. CE 1760/00, 1825/00
(8) Dario Dongo. Origine carni suine, decreto in arrivo. GIFT (Great Italian Food Trade). 24.12.2019, https://www.greatitalianfoodtrade.it/etichette/origine-carni-suine-decreto-in-arrivo
(9) La notifica di uno schema nazionale di etichettatura alla Commissione europea ai sensi del reg. UE 1169/11, paradossalmente, non è soggetta a quei requisiti di trasparenza invece previsti dalla dir. UE 1535/2015 (Technical Regulations a information System, TRIS)
(10) Dario Dongo. EatORIGINal! Al via la trasparenza su origine e non solo in etichetta. GIFT (Great Italian Food Trade). 14.10.19, https://www.greatitalianfoodtrade.it/etichette/eatoriginal-al-via-la-trasparenza-su-origine-e-non-solo-in-etichetta
(11) Dario Dongo. Origine grano in etichetta della pasta. Tre naufragi per timore dell’Antitrust. GIFT (Great Italian Food Trade). 20.1.20, https://www.greatitalianfoodtrade.it/etichette/origine-grano-in-etichetta-della-pasta-tre-naufragi-per-timore-dell-antitrust
(12) Dario Dongo. Antitrust, pasta Made in Italy e origine del grano, note sui flagelli. GIFT (Great Italian Food Trade). 11.2.20, https://www.greatitalianfoodtrade.it/idee/antitrust-pasta-made-in-italy-e-origine-del-grano-note-sui-flagelli
(13) V. anche precedente articolo Prosciutto nazionale? Risponde l’avvocato Dario Dongo. FARE. 12.4.18, https://foodagriculturerequirements.com/archivio-notizie/domande-e-risposte/prosciutto-nazionale-risponde-l-avvocato-dario-dongo