- 13/08/2022
- Postato da: Dario Dongo
- Categoria: Domande e risposte

Egregio avvocato Dongo,
la nostra società – importatore e distributore di numerosi prodotti alimentari asiatici – ha stabilito una procedura per l’estensione del TMC in etichetta di alcune referenze a lunga conservazione (es. fagioli di soia non sgusciati, alimenti surgelati), a seguito di apposite analisi del rischio.
L’avvocato di un nostro cliente ci ha tuttavia contestato l’apposizione delle etichette con un il nuovo termine di conservazione, adducendo la carenza di documenti giustificativi. Vi è forse qualche ulteriore adempimento sfuggito alle nostre procedure?
Molte grazie, Alessandro
Risponde l’avvocato Dario Dongo, Ph.D. in diritto alimentare europeo
Caro Alessandro buongiorno,
il requisito essenziale di ogni fornitura alimentare è la sicurezza dei prodotti, nel rispetto dei criteri stabiliti dal General Food Law (reg. CE 178/02, articolo 14). E la sicurezza alimentare, nella sua nozione più ampia ivi stabilita, postula altresì un’informazione corretta in ordine alle caratteristiche del prodotto.
TMC, ‘best before’
Il c.d. TMC (Termine Minimo di Conservazione) è una delle informazioni obbligatorie da riportare in etichetta degli alimenti – o sui documenti commerciali a essi relativi, in ipotesi di vendite B2B (business to business) – attraverso la dicitura ‘Da consumare preferibilmente entro’ (‘Best before’, in inglese). (1)
L’operatore responsabile dell’informazione in etichetta (in questo caso, l’importatore. V. nota 2) può liberamente decidere l’estensione del TMC di ogni prodotto. Sulla base di un’analisi del rischio di cui EFSA (2020) ha fornito apposite linee guida, con l’obiettivo primario di ridurre gli sprechi di alimenti commestibili. (3)
TMC e sicurezza alimentare
La sicurezza alimentare dei prodotti in esame prescinde dall’estensione del TMC proprio in quanto essi – al contrario dei cibi invece soggetti a indicazione obbligatoria in etichetta della data di scadenza (4) – non sono rapidamente deperibili dal punto di vista microbiologico. Un alimento surgelato e preservato con continuità nella catena del gelo può rimanere sicuro per migliaia d’anni, così come il miele ancora edibile prelevato negli scavi archeologici dell’antico Egitto.
La valutazione della shelf-life negli alimenti soggetti al ‘Best before’ rileva semmai piuttosto dal punto di vista organolettico e commerciale. Ed è comunque soggetta a due variabili:
- natura del prodotto. Le diverse lavorazioni (es. pasta v. fiocchi di cereali) a cui può venire sottoposta un’identica materia prima (es. grano) possono incidere sensibilmente sull’integrità e palatabilità del prodotto nel corso del tempo,
- condizioni di conservazione. L’esposizione a fonti di luce e di calore può incidere sia sull’ossidazione degli alimenti (es. oli, frutta secca con guscio), sia sulle migrazioni negli stessi di sostanze contenute nei materiali a contatto. (5)
Etichetta e documenti
L’etichetta dell’alimento, a seguito di estensione del TMC, può venire sostituita ovvero semplicemente corretta mediante apposizione di un adesivo ‘su misura’. Un adesivo cioè idoneo a mostrare la data entro la quale l’alimento può venire consumato con tranquillità, occultando quella apposta in origine. Tanto basta.
Gli operatori della filiera alimentare non sono obbligati a condividere con altri operatori i documenti relativi alle loro procedure di autocontrollo. Tali procedure possono anzi contenere passaggi coperti da segreto industriale e la pretesa di loro conoscenza, da parte dei clienti, può integrare una pratica commerciale scorretta. (6)
Conclusioni provvisorie
La durabilità degli alimenti è oggetto di numerosi studi, ai quali viene fatto richiamo. (7) L’obiettivo condiviso delle parti sociali interessate – c.d. stakeholders, tra i quali si annoverano anche i consumatori e le autorità del controllo ufficiale – è prevenire, mitigare e ridurre al minimo gli sprechi alimentari. Ciò comporta, in molti casi, la revisione delle tecnologie alimentari e di confezionamento.
Alcuni alimenti, viceversa, possono venire conservati anche per lunghi periodi senza perdere le loro caratteristiche essenziali. In questi casi è sufficiente che gli operatori ne verifichino la shelf-life, con un approccio scientifico integrato, (7) affinché essa possa venire estesa senza limiti preconcetti. Le autorità di controllo potranno verificare la correttezza delle procedure, tutto qui.
Cordialmente
Dario
Note
(1) Dario Dongo. TMC e data di scadenza. GIFT (Great Italian Food Trade). 31.1.18
(2) Nome e indirizzo in etichetta, risponde l’avvocato Dario Dongo. FARE (Food and Agriculture Requirements). 23.11.18
(3) Dario Dongo. Data di scadenza e TMC, linee guida EFSA per la riduzione degli sprechi alimentari. GIFT (Great Italian Food Trade). 20.12.20
(4) Data di scadenza o TMC? Risponde l’avvocato Dario Dongo. FARE (Food and Agriculture Requirements). 21.9.17
(5) TMC su aceto in PET? Risponde l’avvocato Dario Dongo. FARE (Food and Agriculture Requirements). 19.3.19
(6) Dario Dongo. Pratiche commerciali sleali nella filiera agroalimentare, d.lgs. 198/2021. L’ABC. GIFT (Great Italian Food Trade). 26.2.22
(7) Dario Dongo. Shelf-life, sicurezza alimentare e calo peso. Un approccio integrato. GIFT (Great Italian Food Trade). 17.8.20