- 08/10/2017
- Postato da: Marta
- Categorie: Domande e risposte, Notizie

Egregio Avvocato,
dopo aver letto i Suoi scritti sulle “Fettine di Latte” di Inalpi e la conseguente segnalazione all’Istituto per l’Autodisciplina Pubblicitaria, ho visto da Eataly un’altra versione del prodotto, questa volta con formaggio Emmental di “origine latte UE” e “origine latte Italia”. Mi sembra un po’ una contraddizione, Le chiedo perciò di voler esprimere la Sua opinione quando sarà possibile.
Molte grazie
Giampiero
Risponde l’avvocato Dario Dongo, Ph.D. in diritto alimentare europeo
Caro Giampiero buongiorno,
l’etichetta in esame offre l’occasione di considerare diversi aspetti dell’informazione al consumatore. Al di là del nome ‘Fettine di Latte’ che – come denunciato anche da AltroConsumo – è ‘assolutamente ingannevole’.
Il formaggio Emmental indubbiamente sfugge alla tradizione casearia italiana. Nel sistema europeo di tutela delle DOP e IGP (reg. UE n. 1151/12) si annotano invero le registrazioni
dei formaggi Allgäuer Emmentaler DOP, (1) Emmental de Savoie IGP (2) ed Emmental français est-central IGP. (3) Oltre all’Emmentaler DOP realizzato in Svizzera, ancora in attesa di riconoscimento in UE. (4)
Manca tuttavia l’indicazione quantitativa dell’ingrediente, che è obbligatoria quando esso ‘è evidenziato nell’etichettatura mediante parole, immagini o una rappresentazione grafica’. (5) La lista ingredienti delle ‘Fettine di Latte’ indica soltanto una quantità relativa, poiché l’Emmental viene solo rappresentato come il 75% dell’ingrediente ‘formaggio’. Senza tuttavia indicare – come invece doveroso – la sua quota rispetto al totale degli ingredienti.
‘L’indicazione della quantità di un ingrediente o di una categoria di ingredienti:
a) è espressa in percentuale e corrisponde alla quantità dell’ingrediente o degli ingredienti al momento della loro utilizzazione; e
b) figura nella denominazione dell’alimento o immediatamente accanto a tale denominazione, o nella lista degli ingredienti in rapporto con l’ingrediente o la categoria di ingredienti in questione’.(reg. UE 1169/11, All. VIII, punto 3)
La posizione del formaggio in cima all’elenco degli ingredienti a sua volta induce qualche dubbio, che solo i tecnologi alimentari o le autorità competenti potranno svelare. Si annota infatti un’incongruenza con l’etichetta delle ‘Fettine di Latte’ già esaminata, le quali riportano un’identica quantità di ‘latte fresco pastorizzato’ (140 g su 100 g di prodotto finito) che in quel caso tuttavia figura quale primo ingrediente.
Aleggia dunque un mistero su questo ipotetico ‘latte fresco pastorizzato’ che ha sicuramente perduto la sua natura originaria a esito del processo di concentrazione, ed è perciò illecita la sua designazione in quanto tale nella lista ingredienti. Un indizio sull’intensità della trasformazione si può forse individuare nel riferimento a 140 grammi anziché millilitri. Forse che si tratti di latte in polvere?
L’indicazione d’origine del latte infine è pletorica, benché suggestiva, in quanto non prescritta nell’etichettatura dei formaggi fusi. Ed è peraltro utile a denunciare la falsità del vanto di di ‘solo latte italiano’, sul fronte etichetta. Laddove si mostra la ‘origine latte UE’, sul retro etichetta, accanto a ‘formaggio’.
Ancora una volta è greve, il fumus commissi delicti. (6)
Cordialmente
Dario
Note
(1) Senza richiesta di protezione del nome Emmentaler. Cfr. reg. CE 123/97
(2) Reg. UE 2017/1136
(3) Reg. UE 1105/13
(4) Sebbene sia pacificamente ammessa la sua immissione nel Mercato UE con il suddetto nome, comprensivo dell’acronimo DOP. In quanto ritenuto non in grado di ingannare il consumatore europeo, in mancanza del logo UE delle DOP
(5) La regola del QUlD, Quantity of Ingredients Declaration, di cui al reg. UE 1169/11, articolo 22.1.a
(6) Articolo 515 codice penale, frode in commercio, ça va sans dir