Burro di arachidi? Risponde l’avvocato Dario Dongo

Caro Dario,

la mia azienda distribuisce a proprio marchio l’ormai celebre ‘burro di arachidi’, noto anche come ‘beurre d’arachide’ nei Paesi francofoni e ‘peanut butter’ in quelli anglofoni.

La denominazione descrittiva dell’alimento, ‘crema/pasta di arachidi’, si trova in etichetta accanto alla lista ingredienti, nello stesso campo visivo del nome commerciale.

I vari prodotti sul mercato italiano riportano quale nome commerciale, a seconda dei casi, ‘peanut butter’ e ‘burro di arachidi’. Il nome italiano può forse aiutare il consumatore a distinguere il Made in Italy?

Molte grazie, Marco


Risponde l’avvocato Dario Dongo, Ph.D. in diritto alimentare internazionale

Caro Marco,

entrambi i nomi commerciali ‘peanut butter’ e ‘burro di arachidi’ sono ben chiari al consumatore italiano e nulla osta a utilizzare nomi di fantasia.

Basti pensare al marchio della crema più celebre al mondo, ove la radice ‘Nut’ richiama un ingrediente marginale (nocciola) rispetto a quelli dominanti (grasso di palma e zucchero). (1)

Il caso del burro di arachidi merita peraltro un approfondimento, alla luce della questione solo in apparenza analoga del cheese sounding.

1) La questione cheese sounding

La European Court of Justice (ECJ), nel caso TofuTown.com (C‑422/16) ha statuito doversi applicare il Single CMO Regulation – nella parte in cui riserva ai soli prodotti lattiero-caseari le denominazioni loro proprie – anche con riguardo al nome commerciale (sale description) degli alimenti. (2)

La Corte di Giustizia ha così chiarito il divieto di una serie di evocazioni stravaganti (es. ‘Soyatoo tofu butter’, ‘Veggie cheese’, ‘Plant-Cheese’, ‘Rice cream spray’) utilizzate dall’impresa tedesca TofuTown.com per presentare i suoi alimenti vegani innovativi a base vegetale (plant-based foods. V. note 3,4).

1.1) Denominazioni riservate

Il reg. UE 1308/2013 richiamato dalla Corte di Giustizia – in Allegato VII, Parte III, ‘Latte e prodotti lattiero-caseari’ – precisa che ‘Le denominazioni di cui ai punti 1, 2 e 3 [5] non possono essere utilizzate per prodotti diversi da quelli di cui ai suddetti punti’ (punto 5, comma I).

‘La presente disposizione non si applica tuttavia alla designazione di prodotti la cui natura esatta è chiara per uso tradizionale e/o qualora le denominazioni siano chiaramente utilizzate per descrivere una qualità caratteristica del prodotto’ (punto 5, comma II).

1.2) Deroghe per uso tradizionale

L’elenco dei prodotti soggetti a deroga per uso tradizionale – in virtù dell’articolo 121.b.i del reg. CE 1234/2007 frattanto abrogato (che la Corte di Giustizia ha ricondotto ‘in sostanza’ all’articolo 91.1.a del reg. UE 1308/2013. V. nota 6) – sarebbe quello di cui in Allegato I alla decisione 2010/791 della Commissione europea. (7)

Le denominazioni ammesse dalla Commissione europea nell’elenco di cui sopra, a ben vedere, riguardano solo 15 lingue su 24 lingue ufficiali. E in 9 di queste, si noti bene, figura il burro di arachidi:

  • Erdnussbutter’ in tedesco, su un totale di 21 nomi,
  • Nut butters (per esempio, peanut butter)’ in inglese, su 20 nomi,
  • Beurre de cacahouèt’ in francese, su 18 nomi,
  • Jordnøddesmør’ in danese, su 12 nomi,
  • Pindakaas’ in olandese, su 11 nomi,
  • Masliak’ in slovacco, su 8 nomi,
  • Jordnötssmör’ in svedese, su 5 nomi,
  • Νουκρέμα’ (burro/crema di frutta secca con guscio), in greco, su 5 nomi,
  • Voileipäkeksi’ in finlandese, su 4 nomi. (7)

2) Burro di arachidi, uso tradizionale

La designazione del prodotto ‘burro di arachidi’ è chiara, in Europa, proprio in quanto i consumatori europei sono in grado di riconoscere questo prodotto e distinguerlo rispetto ad altri, sulla base di un uso tradizionale che si è consolidato nel corso degli ultimi decenni. Come dimostra il suo riconoscimento in otto lingue, nell’ormai lontano 2010, da parte della stessa Commissione europea che nel 1988 aveva considerato il burro di arachidi in sole sei lingue (JordnøddesmørErdnußbutterΝουκρέμα, Beurre de cacahouèt, Nut butters (es. peanut butter), Pindakaas. V. nota 8).

Tra il 2010 – data di ultima rilevazione della Commissione europea (7) – e il 2023 il burro di arachidi si è ulteriormente diffuso nelle tradizioni di consumo dei cittadini europei, i quali lo riconoscono con facilità senza rischi di confusioni di sorta. In Europa e anche in Italia, laddove:

  • la ricerca su Google della dicitura ‘burro di arachidi’ conduce a 3.410.000 (ricerca eseguita il 23.3.23 alle ore 20:46),
  • la ricetta del burro di arachidi è riportata dalle fonti più autorevoli (Cucchiaio d’Argento) e diffuse (Giallo Zafferano) in materia,
  • le proprietà nutrizionali del burro di arachidi sono riportate sullo stesso sito web del CREA, che fa capo al Ministero per l’Agricoltura, la Sovranità Alimentare e le Foreste (MASAF). (9)

3) Altri riferimenti normativi

In Italia, a fuga di ogni eventuale dubbio recondito:

  • la denominazione ‘burro di arachidi’ è identificata come apposita voce doganale, proprio in lingua italiana, al codice 2008 1110 00 (v. nomenclatura TARIC, Agenzia Dogane),
  • la voce burro di arachidi è altresì presente nel testo ufficiale in lingua italiana del regolamento UE 1129/2011 (additivi alimentari), in Allegato II Parte D, alla voce 04.2.5.4 (burro e creme di frutta a guscio).

4) Trasparenza in etichetta

L’etichetta del burro di arachide preimballato e di prodotti che lo contengano quale ingrediente rimane soggetta alle norme contenute nel Food Information Regulation EU No 1169/11. È opportuno perciò distinguere:

  • il nome commerciale (sale description) del prodotto, che può riferire indifferentemente a una o diverse lingue, quale che sia il Paese membro ove l’alimento viene distribuito,
  • la denominazione dell’alimento. In assenza di una denominazione legale, (10) è necessario utilizzare una denominazione descrittiva nella lingua ufficiale del Paese di destino. (11)

5) Burro di arachidi Made in Italy

La filiera dell’arachide italiana è ripresa con successo in diverse regioni, dopo alcuni decenni di abbandono. (12) Ed è la prima ad essere stata mai tracciata con un sistema di blockchain pubblica. (13)

La scelta di valorizzare la ‘crema di arachidi’ con il nome commerciale ‘burro di arachidi’, anziché ‘peanut butter’, è senz’altro condivisibile. Tanto più quando si tratti di ‘100% made in Italy’ e ancor meglio se bio.

Cordialmente

Dario

(1) Il Food Information Regulation a ben vedere si applica anche ai marchi. E vieta di indurre in errore i consumatori su identità e composizione dei prodotti (reg. UE 1169/11, articolo 7.1.a). Non si ravvisa tuttavia una violazione di tale norma, né una pratica commerciale scorretta (a sua volta sanzionata dalla dir. 2005/29/CE, recepita in Italia con il Codice del Consumo) nella gran parte dei casi in cui un nome commerciale evochi un alimento del tutto diverso. Proprio in virtù della palese differenza tra i due prodotti – come si è visto nell’esempio di biscotti presentati con il nome commercialetartufo’ – e dell’impiego di una denominazione di vendita corretta, seguita dalla lista degli ingredienti

(2) Common Market Organization Regulation No 1308/2013. Articolo 78 e Allegato VII Parte III. Latte e prodotti lattiero-caseari

(3) European Court of Justice (Seventh Chamber). Case C‑422/16. Verband Sozialer Wettbewerb eV v TofuTown.com GmbH. Judgement 14 June 2017 https://curia.europa.eu/juris/document/document.jsf?text=&docid=191704&pageIndex=0&doclang=EN&mode=lst&dir=&occ=first&part=1&cid=540650

(4) Dario Dongo. ‘Cheese sounding’, la Corte di Giustizia UE conferma il divieto. FARE (Food and Agriculture Requirements). 15.6.17

(5) Le denominazioni riservate esclusivamente ai prodotti lattiero caseari sono latte, siero di latte, crema di latte o panna, burro, latticello, butteroil, caseina, grasso del latte anidro (MGLA), formaggio, yogurt, kefir, kumiss, viili/fil, smetana, fil, rjaženka, rūgušpien (reg. UE 1308/13, Allegato VII, Parte III)

(6) ‘La Commissione può adottare atti di esecuzione: (a) che stabiliscano l’elenco dei prodotti del settore del latte e dei prodotti lattiero-caseari di cui all’allegato VII, parte III, punto 5, secondo comma (…) in base agli elenchi indicativi, che le sono trasmessi dagli Stati membri, dei prodotti che i medesimi ritengono corrispondere, sul loro territorio, alle succitate disposizioni

(7) Decisione 2010/791/UE della Commissione, che fissa l’elenco dei prodotti di cui all’allegato XII, punto III.1, secondo comma, del regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX%3A32010D0791&qid=1679673550547

(8) Decisione 88/566/CEE della Commissione, che fissa l’elenco dei prodotti di cui all’articolo 3, paragrafo 1, secondo comma, del regolamento (CEE) n. 1898/87 del Consiglio https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:31988D0566&from=NL

(9) CREA (Consiglio Nazionale per la Ricerca in Agricoltura e l’Economia Agraria). Tabelle di composizione degli alimenti. ‘Burro di arachidi’, categoria Oli e grassi, categoria alimento 009010, nome scientifico Arachis hypogaea, English name Peanut Butter, parte edibile 100%, porzione 10 g https://www.alimentinutrizione.it/tabelle-nutrizionali/009010

(10) Dario Dongo. Denominazione dell’alimento. GIFT (Great Italian Food Trade). 21.8.17

(11) Dario Dongo. Corte di Giustizia UE, tolleranza zero sui requisiti linguistici nelle etichette alimentari. GIFT (Great Italian Food Trade). 23.1.22

(12) Annalisa Zordan. Arachidi italiane. Caratteristiche e dove trovarle. https://www.gamberorosso.it/notizie/arachidi-italiane-caratteristiche-e-dove-trovarle/ Gambero Rosso. 31.1.20

(13) Dario Dongo, Gianluca Mascellino. Blockchain pubblica, Noberasco al via con Wiise Chain. GIFT (Great Italian Food Trade). 11.11.20



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