- 17/12/2015
- Postato da: Marta
- Categoria: Notizie
Il 15 dicembre 2015, in Commissione Agricoltura del Senato, il vice Ministro delle Politiche agricole ha risposto all’interrogazione S3-02002, a firma di Franco Panizza e altri, sull’attuazione in Italia della Politica agricola comune per il periodo 2014-2020 (Aut (SVP, UV, PATT, PT)- PSI-MAIE).
Il rappresentante del Governo ha premesso che la riforma della politica agricola comune non è quella che l’Italia avrebbe voluto e proprio per questo l’Esecutivo in carica ha reiteratamente sollecitato la Commissione europea a una revisione che ne semplifichi gli aspetti essenziali, andando incontro alle esigenze delle imprese. La nuova PAC ha attribuito agli Stati membri un ventaglio di scelte, per essere tenute in considerazione le diverse agricolture che caratterizzano i territori dell’Unione. Nella fase di attuazione nazionale, il Governo ha mantenuto un dialogo aperto con tutti i soggetti coinvolti, in primo luogo Regioni e Province autonome, con lo scopo di tutelare al meglio gli interessi degli agricoltori italiani. Al riguardo l’iter diretto a completare il quadro delle disposizioni di applicazione della nuova PAC è stato lungo e ha visto un confronto fattivo, non privo di complessità, anche in ragione del fatto che si è sempre cercato il massimo consenso possibile attorno alle scelte che via via si andavano effettuando. Tali decisioni sono confluite nel documento denominato “La nuova PAC: le scelte nazionali – regolamento (UE) n. 1307 del 2013”.
Nonostante il complesso lavoro di mediazione svolto e l’accordo politico individuato con gli assessori, su due decisioni cruciali per l’attuazione la Conferenza Stato-Regioni non è riuscita a trovare un’intesa. Si è dovuti quindi ricorrere all’approvazione degli schemi di decreto in Consiglio dei Ministri per rispettare la tempistica dettata dalle norme europee. Ciò nonostante, sempre dal punto di vista della massima condivisione delle scelte di politica agricola, per l’emanazione del decreto ministeriale 26 febbraio 2015 [Disposizioni modificative e integrative del decreto ministeriale 18 novembre 2014 di applicazione del regolamento (UE) n. 1307/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013] – volto a completare il quadro normativo nazionale di riferimento – è stata raggiunta l’intesa in sede di Conferenza Stato-Regioni.
In seguito, aderendo a specifiche sollecitazioni provenienti da organismi pagatori e dall’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA), è stato inoltre predisposto il decreto ministeriale 20 marzo 2015 allo scopo di chiarire taluni aspetti già disciplinati a livello europeo o nazionale. Inoltre in seguito di talune difficoltà applicative palesate a livello europeo, dove la Commissione europea non aveva ancora adottato le versioni definitive delle linee guida di orientamento, l’Italia ha promosso nelle sedi competenti un’incisiva richiesta di semplificazione delle procedure, e di posticipare il termine ultimo di presentazione della domanda unica.
Tale azione ha trovato indicativo riscontro nella pubblicazione del regolamento di esecuzione (UE) n. 747 dell’11 maggio 2015 [Regolamento di esecuzione (UE) 2015/747 della Commissione, dell’11 maggio 2015, recante deroga al regolamento di esecuzione (UE) n. 809/2014 per quanto riguarda il termine ultimo per la presentazione della domanda unica, delle domande di aiuto o delle domande di pagamento, il termine ultimo per la comunicazione di modifiche alla domanda unica o alla domanda di pagamento e il termine ultimo per le domande di assegnazione di diritti all’aiuto o di aumento del valore di diritti all’aiuto nell’ambito del regime di pagamento di base per l’anno 2015], che ha consentito di posticipare il termine per la presentazione della domanda unica al 15 giugno 2015. Con decreto ministeriale 12 maggio 2015 [Ulteriori disposizioni relative alla gestione della PAC 2014-2020], accogliendo le osservazioni degli enti interessati, il Governo ha accolto le menzionate innovazioni disponendo la posticipazione della scadenza per la presentazione delle domande al 15 giugno 2015.
Parallelamente, a livello di Comitati di gestione e gruppi di lavoro, si è continuato a lavorare per ottenere ogni semplificazione possibile su taluni aspetti procedurali relativi a greening e domanda unica. Il vice Ministro ha sottolineato che grazie all’impegno profuso per gestire la delicata fase di attuazione della nuova PAC, si sono valorizzate le esigenze degli agricoltori, con il contributo di AGEA e degli organismi pagatori regionali e dei centri di assistenza agricoli.
Inoltre, è in valutazione l’istituzione di un tavolo permanente per risolvere le problematiche congiunte al fine di stabilizzare l’intero sistema degli aiuti PAC per i prossimi anni. Con riguardo al numero delle domande PAC raccolte dall’AGEA alla data del 15 giugno 2015, esso corrisponde a quello stimato, pari a circa 700.000, tenuto conto della nuova regolamentazione sulla PAC 2015-2020. Inoltre che AGEA gestisce i fascicoli aziendali dei produttori residenti nei territori delle Regioni nelle quali non sono stati riconosciuti propri organismi pagatori. Il numero dei fascicoli attivi, presenti nel Sistema Informativo Agricolo Nazionale, gestiti dall’AGEA è di circa 800.000: le circolari di AGEA Coordinamento, emanate allo scopo di realizzare una disciplina armonizzata a livello nazionale delle modalità operative di gestione della nuova normativa europea della PAC 2015-2020, sono state emanate in linea con la pertinente disciplina nazionale e condivise preliminarmente con il MiPAAF. Tale gestione semplificata è stata riconosciuta come buona pratica a livello europeo dal commissario all’agricoltura Phil Hogan in occasione di un recente Consiglio dei ministri dell’Unione europea, con la proposta di estendere il modello italiano ad altri Paesi, a dimostrazione dell’efficacia delle scelte nazionali.
Sul fronte dell’assegnazione dei titoli, poi, AGEA ha pubblicato lo scorso 3 giugno la circolare attuativa per l’esecuzione del calcolo dei titoli e, in linea con la programmazione definita, ha raccolto tutte le informazioni necessarie relative alle domande 2015 e al pagamento 2014 e proceduto all’assegnazione provvisoria dei titoli stessi. Tali procedure si collocano nel primo anno di avvio della nuova PAC – in cui si calcolano i diritti all’aiuto di cui l’agricoltore beneficerà per l’intero periodo di programmazione – per cui non è possibile eseguire alcun tipo di comparazione con gli anni precedenti.
Bruno Nobile