Alimento vegano, può contenere tracce di uova o latte? Risponde l’avvocato Dario Dongo

Caro Dario buongiorno,

m’è caduto l’occhio su una busta di biscotti vegani che riporta nell’elenco ingredienti la scritta “può contenere tracce di uova e latte“. Credevo che i vegani fossero rigorosi, niente cibi di origine animale. Ti sembra corretto?

Grazie

Fabio


Risponde l’avvocato Dario Dongo, Ph.D. in diritto alimentare

Caro Fabio buongiorno a Te,

capisco la Tua perplessità ma non ritengo sia il caso di stracciarsi le vesti né di drammatizzare.

Gli alimenti idonei a un’alimentazione vegana sono ancora privi di una definizione legale e di criteri armonizzati a livello europeo. Sebbene la Commissione abbia iniziato a interessarsi di ciò, su stimolo delle parti sociali interessate (i c.d. stakeholders) nonché sulla scorta di apposito mandato conferitole dal legislatore europeo. (1)

Nell’attesa di regole uniformi e cogenti, l’alimento vegano viene associato – nella percezione del consumatore medio – al rispetto dei principi consolidati presso la European Vegetarian Union. Vale a dire all’astensione dall’utilizzo – nella sua preparazione – di qualsivoglia ingrediente, additivo enzima o coadiuvante tecnologico di origine animale. (2)

La dichiarazione volontaria sull’idoneità di un alimento alla dieta vegana va perciò ritenuta ammissibile e lecita allorché l’operatore non abbia deliberatamente impiegato alcunché di natura animale.

Nel rispetto, sia bene inteso, delle pratiche leali d’informazione. (3) Laddove è vietato, ad esempio, attribuire a un alimento caratteristiche comuni alla categoria di prodotti cui esso appartiene. L’indicazione ‘100% vegano’ su una bevanda a base di acqua, zucchero e succo d’arancia è perciò biasimevole, a umile avviso di chi scrive.

La dicitura ‘può contenere’ (5) – seguita dall’indicazione specifica di uno o più ingredienti allergenici – è in ogni caso doverosa. Ogni qualvolta l’operatore responsabile, a esito della corretta applicazione dell’autocontrollo, (6) non sia in grado di escludere il rischio di contaminazione accidentale del prodotto con uno o più allergeni.

L’informazione relativa agli allergeni, oltretutto, ha un rilievo spiccatamente sanitario. E dunque prioritario, fondamentale, irrinunciabile.

È del resto possibile che un alimento vegano venga realizzato sulla stessa linea di produzione ove in altri turni si lavorano prodotti che recano ingredienti d’origine animale. Quali latte e uova, ampiamente utilizzati nelle produzioni dolciarie e da forno. Le due diciture ‘vegano’ e ‘può contenere latte, uova’ possono perciò coesistere.
Vegano nelle intenzioni, nell’impegno e la sua attuazione. Ma se non si riesce a escludere il rischio di X-contamination da allergeni, meglio esporre un vegano a una riflessione filosofica che esporre un consumatore allergico al rischio di uno shock anafilattico.

Non ci si trova perciò di fronte ad alcuna violazione di legge né sacrilegio. Primum vivere, deinde philosophari!

Cordialmente

Dario
Note

(1) V. reg. UE 1169/11, articolo 36.3.b
(2) La certificazione forse più nota, Vegan OK, riprende i citati concetti. Mentre quella più rigorosa, sviluppata da DNV, giunge a considerare le ipotesi di contaminazione accidentale con ingredienti di origine animale. Vedasi https://foodagriculturerequirements.com/category/approfondimenti/etichette-alimentari-per-cibi-vegani-o-vegetariani-i-due-schemi-esistenti
(3) Regolamento UE 1169/11, articolo 7.1.c
(4) NB: non è invece ammesso il riferimento alle ‘tracce’ (‘Può contenere tracce’). Vedasi https://foodagriculturerequirements.com/category/notizie/può-contenere-tracce-di…-allergeni-indizio-di-crimine
(5) GMP, HACCP



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