- 05/06/2017
- Postato da: Marta
- Categoria: Notizie
La AGCM, Autorità garante della concorrenza e del mercato, il 16 maggio 2017 ha illustrato alla Camera dei Deputati la Relazione sull’attività svolta nel 2016.
Premessa
In base all’articolo 23, come modificato, della Legge 10 ottobre 1990, n. 287 (“Norme per la tutela della concorrenza e del mercato”) la medesima Autorità presenta al Presidente del Consiglio dei Ministri, entro il 31 marzo di ogni anno, una relazione sull’attività svolta nell’anno precedente. Il Presidente del Consiglio dei Ministri trasmette entro trenta giorni la relazione al Parlamento.
Il documento è composto di cinque capitoli:
1. La politica della concorrenza nell’economia italiana – Profili evolutivi e linee d’intervento;
2. Attività di tutela e promozione della concorrenza;
3. Attività di tutela del consumatore;
4. Attività di rating di legalità (1).
5. Profili organizzativi e di gestione.
Relazioni commerciali in materia di cessione di prodotti agricoli e agroalimentari, sanzioni ex art. 62
Per memoria si richiama l’articolo 62 del decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1 (di cui alla nota 1) che disciplina le relazioni commerciali in materia di cessione di prodotti agricoli e agroalimentari.
Il comma 8 del medesimo articolo stabilisce che l’AGCM è incaricata della vigilanza sull’applicazione delle disposizioni e dell’irrogazione delle sanzioni quivi previste. All’accertamento delle violazioni l’Autorità provvede d’ufficio o su segnalazione dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione delle frodi dei prodotti agroalimentari del MiPAAF o di qualunque soggetto interessato.
Con riferimento al 2015, l’Autorità avviò due istruttorie. La prima si è conclusa con l’accertamento della non violazione (EUROSPIN2: modifica delle condizioni contrattuali con i fornitori). La seconda ha accertato diverse violazioni (COOP Italia centrale adriatica3: condizioni contrattuali con i fornitori) Infliggendo una sanzione amministrativa pecuniaria complessivamente pari a 49.000 euro.
Indagini conoscitive: il settore lattiero caseario
Nel corso del 2016 l’Autorità, nell’ambito dell’attività di promozione e tutela della concorrenza, ha disposto la chiusura di cinque indagini, delle quali una ha riguardato il settore lattiero caseario. Il riferimento normativo è dato dalla legge 10 ottobre 1990, n. 12: “Norme per la tutela della concorrenza e del mercato4”.
Nel marzo 2016 si è terminata l’indagine sul settore lattiero-caseario,
avviata per analizzare alcune problematiche specifiche di funzionamento della filiera del latte incidenti sui meccanismi di trasmissione dei prezzi: le principali Organizzazioni agricole lamentavano una scarsa correlazione fra l’andamento dei prezzi al consumo dei prodotti lattiero-caseari e i prezzi corrisposti dai trasformatori agli allevatori nazionali per la vendita del latte crudo.
Il settore del latte sta attraversando un periodo di grave crisi su scala mondiale, aggravata, a livello europeo, dal recente smantellamento del sistema di quote latte, che proteggeva in qualche misura gli allevatori europei dalle oscillazioni di prezzo.
L’AGCM ha formulato alcune proposte operative: l’incentivazione di Organizzazioni di produttori che non si limitino a centralizzare la trattativa con l’industria; la promozione di fondi assicurativi di natura mutualistica; l’installazione di alcuni impianti di polverizzazione del latte; un impegno congiunto del MiPAAF e delle organizzazioni di categoria per favorire la diffusione delle migliori pratiche di gestione degli allevamenti; l’utilizzo di strumenti mirati e selettivi di welfare agricolo, volti a sostenere le produzioni di nicchia e il reddito degli allevatori collocati nelle zone svantaggiate; lo sviluppo di una normativa rigorosa sull’etichettatura e la tracciabilità del prodotto; l’incentivazione della ricerca e dell’innovazione, finalizzate all’immissione di prodotti a più elevato valore aggiunto; il supporto, anche logistico e organizzativo, alle esportazioni e alla penetrazione di nuovi mercati.
Avviate 7 istruttorie sull’olio di oliva
In punto di tutela del consumatore l’AGCM ha portato a termine sette istruttorie, per presunte pratiche commerciali scorrette, nei confronti di alcune aziende che commercializzano olio di oliva in Italia, presentato come extravergine di oliva.
Sulla base delle evidenze istruttorie, in tre dei sette procedimenti è stata accertata la pratica commerciale scorretta riguardo alle affermazioni che si riferiscono alle caratteristiche organolettiche e chimiche degli oli, diffuse sulle etichette dei prodotti (a marchio Lidl, Carapelli, Pietro Coricelli) e sui siti internet dei professionisti, che sono risultate non veritiere.
Gli altri quattro procedimenti si sono terminati con l’accertamento della non scorrettezza della pratica poiché l’olio è risultato conforme all’indicazione “olio extravergine” presente nelle comunicazioni pubblicitarie.
Nei tre procedimenti conclusi con l’accertamento della scorrettezza, l’Autorità ha irrogato sanzioni amministrative pecuniarie, rispettivamente, di 550.000 euro a Lidl Italia Srl, 300.000 euro a Carapelli Firenze SpA e 100.000 euro a Pietro Coricelli SpA.
Bruno Nobile
Note
1) Con decreto legge 24 gennaio 2012, n. 1 sono state dettate Disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività. Il decreto è stato convertito con modificazioni dalla legge 24 marzo 2012, n. 27. L’articolo 5-ter è rubricato Rating di legalità delle imprese. Le norme ivi contenute dispongono testualmente: “Al fine di promuovere l’introduzione di principi etici nei comportamenti aziendali, all’Autorità garante della concorrenza e del mercato è attribuito il compito di segnalare al Parlamento le modifiche normative necessarie al perseguimento del sopraindicato scopo anche in rapporto alla tutela dei consumatori, nonché di procedere, in raccordo con i Ministeri della giustizia e dell’interno, all’elaborazione e all’attribuzione, su istanza di parte, di un rating di legalità per le imprese operanti nel territorio nazionale che raggiungano un fatturato minimo di due milioni di euro, riferito alla singola impresa o al gruppo di appartenenza, secondo i criteri e le modalità stabilite da un regolamento dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato da emanare entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente disposizione. Al fine dell’attribuzione del rating, possono essere chieste informazioni a tutte le pubbliche amministrazioni. Del rating attribuito si tiene conto in sede di concessione di finanziamenti da parte delle pubbliche amministrazioni, nonché in sede di accesso al credito bancario, secondo le modalità stabilite con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze e del Ministro dello sviluppo economico, da emanare entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente disposizione. Gli istituti di credito che omettono di tener conto del rating attribuito in sede di concessione dei finanziamenti alle imprese sono tenuti a trasmettere alla Banca d’Italia una dettagliata relazione sulle ragioni della decisione assunta”. La Delibera AGCM del 14 novembre 2012, n. 24075 reca il Regolamento attuativo in materia di legalità. Le ultime modifiche al Regolamento sono state recate con Delibera n. 26166 del 13 luglio 2016. In estrema sintesi il rating di legalità delle imprese sta nella valutazione della solvibilità e, quindi, dell’affidabilità di società e imprese.
2) EUROSPIN è un’azienda italiana della grande distribuzione organizzata di generi alimentari e generi di largo consumo del canale discount.
3) COOP Italia per conto delle cooperative elabora politiche e strategie di marketing e comunicazione unitarie, ottimizza gli acquisti, definisce i prodotti a marchio e ne controlla costantemente la qualità.
4) In base all’articolo 12 l’AGCM può procedere, d’ufficio o su richiesta del Ministro dello Sviluppo economico a indagini conoscitive di natura generale nei settori economici nei quali l’evoluzione degli scambi, il comportamento dei prezzi, o altre circostanze facciano presumere che la concorrenza sia impedita, ristretta o falsata.