- 04/05/2019
- Postato da: Marta
- Categoria: Notizie
L’attuale regime degli aiuti di Stato nel settore agricolo scadrà il 31.12.20, assieme alla PAC (Politica Agricola Comune) 2014-2020. È ora in corso una consultazione pubblica – aperta fino all’1.7.19 – sulle misure nazionali di sostegno che potranno venire ammesse sotto la PAC 2021-2027.
PAC e aiuti di Stato in agricoltura
La Commissione Europea ha dato atto del sostanziale calo dei prezzi in agricoltura, sotto l’attuale Politica Agricola Comune. Le cause sono diverse, si citano fattori macroeconomici, tensioni geopolitiche e negoziati bilaterali che avrebbero preso il sopravvento su quelli multilaterali, a dire di Bruxelles.
L’Unione europea ha assunto, tra l’altro, nuovi impegni internazionali. Per contribuire a mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici (COP21) e le deforestazioni.
La PAC 2021-2027 – sebbene ingenerosa con l’Italia, a causa dell’inedia dei precedenti governi – deve in ogni caso assicurare un settore agroalimentare sostenibile e resiliente, oltreché efficiente e competitivo, al passo coi mutamenti del sistema.
Gli aiuti di Stato in agricoltura potrebbero quindi venire sottoposti a nuove regole, da aggiornare in relazione al mutato contesto dell’ampia riforma in atto. Si deve perciò considerare l’opportunità di rivedere:
– il regolamento ABER (Agricultural Block Exemption Regulation), mediante il quale sono individuate le categorie di aiuti per il settore agricolo e forestale dispensate dalla procedura di notifica alla Commissione europea (ex art.108.3 TFUE) (1) e
– le ‘State Aid Guidelines’, vale a dire gli ‘Orientamenti dell’Unione europea per gli aiuti di Stato nei settori agricolo e forestale e nelle zone rurali 2014-2020.’
Aiuti di Stato in agricoltura, la consultazione pubblica
La Commissione europea, DG Agri, ha avviato un ‘Inception Impact Assessment’ colto a considerare il potenziale impatto complessivo di eventuali nuove disposizioni. Tenuto conto che, alla luce del nuovo scenario regolativo introdotto con la PAC 2021-2027, il difetto di riforma del regolamento ABER e di rinnovo delle linee guida e potrebbe causare incertezza legislativa e maggiori oneri amministrativi.
Tre scenari sono presentati come possibili soluzioni nella valutazione d’impatto:
1) mantenimento delle disposizioni in essere, senza alcuna modifica al regime degli aiuti di Stato (ipotesi del tutto irrealistica, ndr),
2) modifica del quadro generale PAC, senza tuttavia emendare il regime sugli aiuti di Stato,
3) rinnovo dell’intero gruppo di normative, allineando le disposizioni in tema di aiuti alla PAC 2021-2027.
Aiuti di Stato in agricoltura, la consultazione pubblica
Una consultazione pubblica è stata avviata il 26.4.19 ed è aperta fino al 19.7.19.
Coldiretti ha espresso commenti positivi sulla proposta di riforma legislativa, valutando il terzo scenario come il più indicato. Evidenzia peraltro la necessità di approfondire il tema degli aiuti sui punti che seguono:
– stipulazione di contratti di filiera, per agevolare soprattutto ‘la tracciabilità di produzioni sostenibili’,
– consulenza alle imprese,
– aumento degli aiuti ‘de minimis’ per le aziende che svolgano anche attività extra-agricole,
– diverso inquadramento del risarcimento dei danni da fauna selvatica (i quali non dovrebbero più venire considerati quali ‘aiuti’), (2)
– finanziamento per le attività di miglioramento genetico del bestiame.
Greenpeace a sua volta guarda con favore al terzo scenario. Puntualizza tuttavia come la proposta analisi di impatto ambientale consideri solo le misure con un impatto diretto sull’ambiente. La valutazione dovrebbe invece venire maggiormente estesa, affinché gli aiuti possano venire concessi solo alle imprese capaci di realizzare effetti positivi sull’ambiente e la salute umana. In linea tra l’altro con le previsioni di cui al TFUE, articolo 11. Lo scopo ultimo degli aiuti deve infatti essere il cambio di paradigma di organizzazione e finanziamento del settore agricolo dell’Unione.
Lo snellimento della procedura, grazie ad un completo rinnovamento della PAC 2021-2027 e del regime degli aiuti di Stato (scenario 3), è auspicato anche dagli altri soggetti che hanno commentato l’iniziativa (l’Unione degli Agricoltori Tedeschi e la Confederazione dei Proprietari Europei di Foreste).
Entro il quarto trimestre del 2020, secondo la tabella di marcia, la Commissione dovrebbe adottare una decisione sulla base delle analisi e delle suggestioni ricevute.
Dario Dongo e Marina de Nobili
Note
(1) Cfr. reg. UE 702/14
(2) I risarcimenti danni da fauna selvatica sono attualmente inseriti tra le fattispecie che possono richiedere aiuti ‘de minimis’. Essi però risultano spesso insufficienti a coprire i danni, entro un tetto massimo di 25 mila euro